Guido è un regista in crisi che non sa come portare avanti il suo film di fantascienza. Il produttore incalza, il rapporto con la moglie non è buono e quello con l’amante procede stancamente. Proprio la noia e la stanchezza caratterizzano questa fase di stallo del film e della sua vita.
Fellini firma quello che è considerato il film d’autore per eccellenza, usando il dispositivo della mise en abyme, il film nel film. Nel protagonista trasferisce la sua stessa difficoltà di portare avanti quello che diventerà 8 e mezzo e lo usa per esplorare i suoi deliri onirici, i suoi rapporti familiari e amorosi; tutto è messo in discussione e in cerca di un senso perduto, che è parallelo a quello della società del tempo. Una surreale riflessione pessimistica sulla condizione dell’uomo borghese e sui modi che adotta per dare un senso alla propria esistenza che è paragonata a quella di un circo ma che ha perso il contatto col bambino interiore. Proprio ritrovando quell’istinto e quella semplicità sarà possibile l’energia e l’ispirazione necessarie per completare il film
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