Condannato innocente, per aver assassinato la moglie, Vincent Parry fugge dal carcere di San Quentin e trova aiuto inaspettato in Irene, che appassionatasi al suo caso, si era precipitata per aiutarlo nella fuga. Ma il fiato sul collo della polizia porta Vincent a decidere di cambiare il suo volto
Noir di Delmer Daves, è caratterizzato dalla soggettiva del protagonista che non ci abbandona mai per meta del film. Certamente un dispositivo narrativo che ha reso celebre questo film. Diverse trame si intrecciano in quella principale, la fuga del galeotto, con sopra tutte la storia d’amore che nasce con la protagonista. Tra la prima parte del film e la seconda un elemento assicura la continuità emotiva del personaggio: la paranoia. Se prima dell’operazione giustamente non si sente al sicuro da nessuna parte, inaspettatamente anche dopo il cambio del volto continua ad avere problemi e a sentirsi profondamente insicuro. In un mondo diviso tra cattivi e buoni, infine il protagonista sceglie di fidarsi della donna che sin dal principio aveva tentato di aiutarlo. La certezza di non essere mai più scoperti non si può avere, ma scegliere di vivere l’amore si.
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