Anna e Basim si incontrano lungo una strada isolata della campagna sarda. Due giovani che stanno cercando di dare un nuovo senso alla loro vita. Anna non parla più, deve salvarsi da un trafficante di migranti, un uomo ossessionato da lei; Basim è fuggito dal gruppo di migranti col quale era arrivato e vive di espedienti. L’incontro permetterà loro di cambiare un destino già scritto.
Laura Lucchetti propone una storia raccontata tra presente e flashback, che permette di ricostruire e comprendere lo sviluppo degli eventi solo nel finale del film. C’è un certo rigore nella narrazione, il silenzio regna per gran parte del film, e questo, insieme alla fotografia decisamente importante, contribuisce a dare un tono quasi metafisico al lavoro. Il tema che accomuna tutti i protagonisti è la solitudine e l’apparente impossibilità di colmarla, soprattutto in assenza di amore. La regia sembra non riuscire a chiarire quale direzione prendere nello sviluppare il racconto, sempre in bilico tra ricerca interiore e concretezza quasi banale. Ho atteso invano il finale per riuscire a dare un senso e una collocazione a questa storia
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