calcio e rivoluzione femminile

Nella Libia postrivoluzionaria alcune donne cercano di dare seguito alla loro passione per il calcio. Mentre provano a formare una squadra per partecipare a competizioni internazionali, il nuovo governo blocca il progetto per “salvaguardare” la dignità femminile. Per 5 anni le ragazze proveranno ad alimentare il loro sogno, alcune di loro cederanno a quelle che sono le buone usanze di una donna musulmana, si sposeranno, altre terranno vivo il loro desiderio tra momenti di speranza e delusione. Infine, riusciranno a partecipare ad un torneo in Libano tra mille difficoltà.
La regista libica Naziha Areb, grazie ad una ricostruzione storica di 5 anni di post rivoluzione, esplora la condizione femminile all’interno della società libica e allo stesso tempo fa un resoconto degli esiti di quello che doveva essere l’inizio di una nuova vita libera e che invece ha finito per rivelarsi come un periodo possibilmente ancora più buio del precedente. Nonostante tutto, con la forza e la determinazione, per le protagoniste arriva il momento di raccogliere almeno in parte il frutto della loro costanza. Questo sembra essere il lascito di questo lavoro realizzato dalla prima regista donna del paese.

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