Victoria è una bambina nera, ha 8 anni e rimane sola dopo la morte della zia, con la quale viveva. Una vita in povertà interrotta da un episodio che le rimarrà per sempre scolpito nella memoria: una giornata trascorsa in casa della ricca famiglia di un compagno di classe. Adulta, Victoria incontra il ragazzo e nasce una storia d’amore che le porterà un figlio. Ma la relazione finisce e Victoria sceglie di crescere la figlia da sola. Solo dopo qualche anno cercherà di nuovo il padre.
Jean-Paul Civeyrac mette in scena un racconto di Doris Lessing, un racconto di formazione in chiave nostalgica, dove non mancano riferimenti alla questione razziale, alle differenze di classe e alla questione femminile. La storia è interamente poggiata sulla protagonista che fuori campo conduce la narrazione, molto più che nei rari dialoghi. Il finale aperto lascia aperta qualsiasi possibilità, paradigma della vita stessa che offre sempre nuove chance. Allo stesso tempo lascia aperte tutte le questioni insolute che tali rimarranno, perché parte del percorso umane delle persone
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