Hector Babenco è un uomo dalle molte vite e dalle molte nazionalità di origine. Tra le sue varie attività c’è quella del regista che gli da notorietà con una nomination agli Oscar. La sua vita è anche costellata dalla malattia, dai frequenti ricoveri, dai miracolosi recuperi e da un atteggiamento sempre dissacrante, che si rifletti nei suoi film. Purtroppo, dall’ultima malattia Babenco non riuscirà a riprendersi.
In questo documentario, la moglie Barbara Paz, rende omaggio alla vita di quest’uomo, per certi versi geniale, capace di avere una visione della vita, oltre che della scena filmica, del tutto personale. Barbara Paz utilizza spezzoni di film di Babenco alternandoli a momenti della quotidianità del regista ricoverato in ospedale alle prese con la malattia, e a filmati di repertorio dove lo vediamo sul set. In particolar modo la Paz si concentra sull’ultimo film di Babenco, dove il protagonista è un regista malato terminale che cerca di portare a termine il suo ultimo film. A posteriore un vero lascito autobiografico, che nell’alternanza con le scene reali di Babenco malato assume un carattere profetico. Il tutto in un bianco e nero che sta a ricordarci che quello che vediamo appartiene ormai ad un passato amato e malinconico.
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